Inizia a Carrara per poi approdare alla Lazio come secondo di Fulvio Bernardini. Allenerà successivamente in Serie C l'Arezzo, la Sambenedettese, la Triestina, la Ternana, la Massese e, portandolo alla promozione in Serie B per poi allenarlo fra i cadetti, il Taranto.
Ma la stagione più importante per Caciagli è quella legata alla promozione in Serie B della Spal nel 1972-73, quando Paolo Mazza si ricordò del suo giocatore degli anni cinquanta e lo ingaggiò per rilevare Eugenio Fantini. La Spal sprofondava negli ultimi posti in classifica ma con Caciagli vinse incredibilmente il campionato a seguito di una straordinaria rimonta che sarebbe entrata nella storia della società biancoazzurra. Plasmata la squadra attorno al regista Lucio Mongardi, al difensore Giulio Boldrini ma, soprattutto, all'ala sinistra Franco Pezzato, Caciagli consegnò a Ferrara una squadra entrata nella leggenda. A Ferrara rimase due ulteriori anni, conquistando il cuore dei tifosi e contrastando spesso Mazza che non si rassegnava a far decidere la formazione all'allenatore. Nel 1975, al primo risultato avverso, Mazza colse l'occasione per esonerare Caciagli ed affidare la squadra al più allineato Guido Capello. Caciagli allenerà poi il Modena in Serie B e, nel 1976-77, la Reggiana in Serie C. Tornerà a Ferrara, nel 1978, richiamato dalla nuova dirigenza che tentò con il suo ingaggio di placare gli animi perché la Spal era nuovamente retrocessa in Serie C. Condurrà per la seconda volta i biancoazzurri alla promozione nel 1978 e resterà altri tre anni alla Spal, di cui due di B, per poi passare al Padova, dove portò i biancoscudati dalla C2 alla C1 nel 1981 ed allenò i patavini anche nella stagione successiva. Poi allenò la Lucchese in Serie C2 poi tornò in Serie C1 di nuovo con il Modena ed infine con la Pistoiese con cui concluse la sua carriera di allenatore nel 1985 a 62 anni. Celebri restano le frasi e le metafore che Caciagli usava con la stampa e con i tifosi. Quando una sua squadra non vinceva e magari pareggiava, Caciagli era solito affermare che comunque si era aggiunto fieno in cascina. La stessa frase veniva poi uilizzata per smorzare i facili entusiasmi di fronte a risultati eclatanti, perché Caciagli manteneva sempre un atteggiamento equilibrato e composto. Il suo stile gli impedì sempre di essere inutilmente polemico ed aggressivo, mai una frase sopra le righe o un tono acceso, mai si fece trascinare in sterili accuse ad arbitri od avversari. A Ferrara, dove venne particolarmente apprezzato, lasciò il ricordo di un gentleman inglese dalla parlata toscana che gli valse l'appellativo di Sor Mario.
http://it.wikipedia.org/wiki/Serie_C_1974-1975
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1 commento:
Andate a vedervi questo video...gira su youtube
http://www.youtube.com/watch?v=vYjXcqvsRWE
vi renderete conto di come sia cambiato lo stile...
non che allora fossero tutti dei gentlemen.
E poi la volpe, Pezzato, micidiale.
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